I set all’aperto mi piacciono, mi piace girare in mezzo alla natura, con quella bella aria fresca di primavera, ci si sente più in forma, più energici, con tanta voglia di lavorare! Il rovescio della medaglia è che se ci sono le nuvole che vanno e vengono la luce continua a cambiare e puoi ritrovarti a ripetere la stessa scena innumerevoli volte!
Quando sei all’aperto le variabili sono tante: può esserci il sole e poi rannuvolarsi e poi uscire il sole di nuovo, oppure può piovere, poco, tanto, smettere e riprendere in continuazione.
Per questo quando si lavora in queste condizioni e si ha una tabella precisa da rispettare bisogna essere veloci e coordinati, bisogna cercare di preparare set, luci, inquadrature e audio il più in fretta possibile.
Ma soprattutto bisogna tenere presente una cosa ben precisa: non sei in uno studio, in un ambiente controllato nel quale puoi fare tutto con la massima precisione e puntiglio, no, sei all’aperto e ti devi adattare. Devi valutare la massima qualità possibile che puoi ottenere in quelle condizioni e in quei tempi, e poi agire. Se cerchi di ottenere troppo, rischi poi di non finire il lavoro o, peggio ancora, di fare metà lavoro super e l’altra metà scadente per riuscire a finire nei tempi stabiliti.
Per lavorare all’aperto devi saperti adattare; a volte è più difficile e la tua performance contro il meteo deve essere all’altezza.