Mi piace iniziare ogni nuovo progetto con una domanda: “Stiamo lavorando veramente per il bene del cliente?”.

Questa riflessione mi accompagna da sempre. Per me, il video non è solo un prodotto creativo, ma uno strumento che deve rispondere a un bisogno concreto. Deve essere utile, prima di tutto.

Cosa significa “utile”?

• Non basta fare un video “bello”. Certo, siamo professionisti e non possiamo realizzare qualcosa di “brutto”, ma la bellezza non è tutto.
• Il video deve comunicare in modo efficace, risolvere un problema, raccontare una storia che sia in linea con l’identità del brand e le esigenze del cliente.

Un errore comune

Spesso vedo video tecnicamente impeccabili: sceneggiature curate, fotografie mozzafiato, montaggi raffinati. Peccato che, in molti casi, non centrino nulla con l’azienda o il prodotto che dovrebbero rappresentare.

Sembrano più esercizi di stile che progetti pensati per il cliente. Idee preconfezionate, magari belle da vedere, ma che non aggiungono valore reale.

Un esempio che mi ha colpito

Mi viene in mente un video di parecchi anni fa, che fece scalpore perché, nonostante fosse stupendo ed estremamente emozionante, fu scartato da Adidas per la sua campagna. Molti si scagliarono contro l’azienda (i social media erano già abbastanza diffusi…), criticandola per aver fatto una scelta sbagliata o addirittura incomprensibile.

Io però cercai di fare il mio solito ragionamento: quel video, seppur straordinario, era davvero quello che serviva all’azienda? Era in linea con il messaggio e con le strategie di marketing e comunicazione stabilite da Adidas? Evidentemente no.

Il mio approccio

Per me, il video deve essere al servizio del cliente. Prima di tutto, mi chiedo:

• Qual è l’obiettivo del cliente?
• Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
• Come posso rendere il video non solo bello, ma anche funzionale?

Solo così possiamo creare qualcosa che sia utile per il cliente, e non solo per il nostro showreel.